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Immagine Ristrutturare: come scegliere la tipologia di riscaldamento

Scegli la giusta tipologia di riscaldamento


data 15/02/2023

Come scegliere la tipologia di riscaldamento

Esistono diverse tipologie di riscaldamento tra cui scegliere per riscaldare la propria abitazione. La decisione di optare per una piuttosto che per un'altra dev'essere il risultato di un'attenta analisi che tenga conto di vari fattori, che vedremo di seguito.

Scegliere il riscaldamento in base al tipo di abitazione

Il primo criterio da prendere in considerazione è dato dal tipo di abitazione in cui l'impianto verrà realizzato. Se ad esempio dobbiamo installare il riscaldamento in una casa di nuova costruzione e dalle dimensioni relativamente contenute, magari non distribuita su più piani, il riscaldamento a pavimento potrebbe essere l'opzione migliore. Se invece l'impianto va installato in un'abitazione datata, magari distribuita su vari livelli, il riscaldamento a pavimento può rivelarsi complicato, costoso e non particolarmente efficace.

Scegliere il riscaldamento in base all'uso che si fa dell'abitazione

In secondo luogo, occorre tenere presente l'uso che si farà dell'abitazione. Se ad esempio si tratta di una seconda casa, il riscaldamento a pavimento potrebbe non risultare conveniente. Questo tipo di riscaldamento richiede un impianto più costoso delle altre metodologie di riscaldamento e ammortizza i propri costi nel lungo periodo. Se l'abitazione in cui viene installato viene utilizzata solo per brevi periodi, gran parte dei quali non richiedono alcun riscaldamento, l'ammortamento dei costi richiederà come minimo il doppio del tempo. In casi come questi, può convenire invece il riscaldamento realizzato per mezzo di termoconvettori e split, ovvero il cosiddetto riscaldamento ad aria. Questo tipo di riscaldamento consente di riscaldare la casa in pochissimo tempo, circa quindici minuti. Allo stesso modo, però, una volta spento, non conserverà il calore raggiunto: la casa si raffredderà altrettanto in fretta. Un'ottima soluzione per case non di nuova costruzione abitate tutto l'anno, ma, in alcuni casi, anche per seconde case, è data dai classici termosifoni, alimentati con caldaie a gas a condensazione, anche ibride, che consumano molto poco. Si tratta di una tipologia di riscaldamento affidabile ed efficiente, che però richiede un tempo abbastanza lungo per far sì che la casa raggiunga la temperatura desiderata. Lo stesso discorso vale per i termosifoni collegati ad impianti a biomassa (pellet, legna e simili).

Scegliere il riscaldamento in base al tipo di combustibile che si vuole utilizzare.

Infine, occorre chiedersi come si intende alimentare il proprio impianto di riscaldamento. Le opzioni sono le più disparate, ma possiamo farle rientrare in tre macrocategorie: elettricità, gas, biomassa. Decidere per l'una o l'altra opzione dipende da quanto dobbiamo riscaldare e per quanto tempo.

Come abbiamo detto in precedenza, alcune soluzioni sono molto rapide, sia nella capacità di raggiungere la temperatura desiderata, sia in quella di perderla una volta spento l'impianto, e ben si adattano a chi vive la propria abitazione solo per poche ore al giorno o per brevi periodi o per chi, al contrario, trascorre gran parte della giornata in casa e può quindi lasciare sempre acceso l'impianto perché mantenga una temperatura costante. Al contrario, un impianto classico realizzato con termosifoni necessita di più tempo per raggiungere la temperatura ideale, ma mantiene a lungo il calore, anche dopo essere stato spento.

A livello di costi, gas ed elettricità sono più o meno equivalenti. Allo stesso modo, con l'aumento dei prezzi verificatosi negli ultimi tempi, biomasse come il pellet non sono più così convenienti come fino a qualche tempo fa. Anche il livello di coibentazione dell'abitazione gioca un ruolo molto importante. Nel caso del riscaldamento ad aria, ad esempio, questo è conveniente solo nelle abitazioni sufficientemente coibentate e con scarsa dispersione (non necessariamente dotate di cappotto termico).

I costi di realizzazione dell'impianto.

I criteri che abbiamo riportato sopra sono i più importanti e decisivi per quanto riguarda la scelta dell'impianto di riscaldamento migliore per la propria casa. Ovviamente, però, occorre anche tenere conto dei costi di realizzazione dell'impianto stesso. Per quanto riguarda il riscaldamento a pavimento, possiamo dire che si tratta dell'opzione più conveniente nel lungo periodo, ma più costosa per realizzazione. La realizzazione di un impianto classico, ovvero con termosifoni, invece, costa in media la metà rispetto a un impianto a pavimento, ma consuma di più rispetto a un pavimento radiante.

Naturalmente, queste considerazioni devono anche tenere conto dell'entità dei lavori in generale: come abbiamo detto, per abitazioni di nuova costruzione, l'impianto a pavimento può essere molto conveniente comunque. Se invece stiamo procedendo ad una ristrutturazione, l'impianto di riscaldamento a pavimento può essere conveniente solo nel caso in cui comunque occorra demolire e rifare i pavimenti. Un altro sistema elettrico abbastanza economico sul lungo termine e anche per costi di realizzazione è il riscaldamento ad aria, lo split, ovvero il classico riscaldamento da albergo.

Questo tipo di impianto, come abbiamo già avuto modo di dire, è pratico e veloce: riesce a ottenere caldo e freddo immediati e, una volta arrivato alla temperatura ideale, non consuma molto. Questo discorso è particolarmente valido se l’impianto si trova in una casa sufficientemente coibentata e se viene lasciato acceso per tutto il giorno per mantenere costante la temperatura. Nello scegliere questa metodologia di riscaldamento, però, va tenuto conto anche del livello di comfort che si ottiene per mezzo di esso. Non tutti, infatti, riescono a convivere per tutto il giorno con un riscaldamento realizzato per mezzo di aria che circola nell’abitazione e non per mezzo del cosiddetto “irraggiamento”. Insomma, scegliere il riscaldamento ideale per la propria abitazione non deve essere l’espressione dei propri gusti o delle proprie preferenze, per così dire, “teoriche”, ma il risultato di un ragionamento che tenga conto di alcuni fattori squisitamente pratici.

 
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